Spettacolo denuncia costruito su le battaglie dagli anni 70′ ad oggi fatte dalla donna e dall’artista Franca Rame,
ricordando la sua figura e arrivando fino ad oggi a temi di attualità in un confronto con gli studenti i compagni e le compagne. Per tenere viva la memoria storica e politica e riflettere su la situazione sociale ma anche giovanile odierna dell’Italia.
“Ma a pensarci bene, Signor Presidente, non c’è proprio altra soluzione: la rivoluzione! Come dice quella canzone cilena scritta dopo il golpe: STAVOLTA NON SI TRATTA DI ASPETTARE CHE CI SALVI UN NUOVO PRESIDENTE, STAVOLTA SOLO LA RIVOLUZIONE CI POTRA’ DARE UN MONDO BEN DIFFERENTE”
Franca Rame Lettera al Presidente della Repubblica in Soccorso Rosso Militante 1974 Bertani Editore
venerdì 28 Febbraio ore 20,30 Palazzo Corigliano,
Aula Mura Greche Università degli Studi di Napoli L’Orientale.
In collaborazione con il Collettivo Autorganizzato Universitario Giulia Valle –
Collettivo Autorganizzato Universitario Napoli Cau.
Il Collettivo Autorganizzato Universitario (C.A.U.) nasce nel settembre 2008, durante la
mobilitazione contro la legge 133/08, dalla volontà di compagni e compagne provenienti da
varie esperienze politiche (centri sociali, collettivi studenteschi e universitari, collettivi
politici) di portare avanti, all’interno delle varie università napoletane, un percorso politico
con una chiara connotazione di classe, in continuità con le battaglie che ci hanno visti
impegnati negli anni passati.
L’università, in quanto luogo di produzione e trasmissione della conoscenza, è per noi uno
dei terreni in cui praticare il conflitto, contestando il modello di società ingiusta e oppressiva
che ci viene imposto. Vogliamo lottare per un reale diritto allo studio, contro le logiche
baronali e i meccanismi di cooptazione, per smascherare, denunciare e combattere i sempre
più stretti rapporti economici che legano a doppio filo atenei ed aziende, contro la
trasformazione – di fatto e di diritto – delle università in fondazioni gestite da privati, contro
tutti i processi di precarizzazione e di smantellamento dei diritti sociali. In questa lotta
sappiamo di non essere soli, in tutta Europa e nel mondo si protesta contro le medesime
riforme e attacchi che noi subiamo in Italia.
Riteniamo che gli studenti non costituiscano un gruppo a sé stante, slegato da ciò che accade
al di fuori dell’università: è per questo che ci occupiamo di guerra e antimilitarismo,
antifascismo e recupero della memoria storica, dell’autodeterminazione dei popoli, di
copyright e brevetti, di antisessismo ed esclusione sociale.
Non è un caso, infine, se il termine autorganizzazione è presente nel nome stesso del
collettivo: la completa indipendenza da partiti e sindacati organici ad un quadro
istituzionale totalmente asservito agli interessi del capitale, è un nodo centrale della nostra
attività politica e reputiamo sia una caratteristica fondamentale e necessaria per costruire
una struttura orizzontale che riesca a proporre pratiche realmente conflittuali.
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