di Dale Zaccaria
Aveva solo 7 anni Giuseppe Dorice, come tutti i bambini e le bambine, lui è sua sorella Noemi, di 8 anni, dovevano crescere in un’ ambiente di gentilezza e di amore, e non nell’insensibilità e nell’indifferenza di adulti, violenti e distratti. Le responsabilità sono di tutti. Maestre e l’ Istituto scolastico che non hanno allertato chi di dovere, le forze dell’ordine ed i servizi sociali, quando questi due cuccioli si presentavano tra i banchi, tumefatti sul volto e nel corpo. Vicini di casa, chiunque abbia visto e sapesse. Chiediamo scusa a Giuseppe e a Noemi, ma a tutti i bambini. Perché i genitori non sempre sono genitori, né una madre è sempre una madre, e così i padri. Chiedo scusa a Giuseppe perché nessuno è riuscito a difenderlo e a salvarlo. Ho vergogna degli adulti, che pur sapendo nulla hanno fatto. Chiedo scusa alla piccola Noemi, che aveva più volte parlato, dicendo delle violenze subite dal patrigno con la complicità della loro mamma, ma le sue parole non sono bastate, come non è bastato il suo orecchio tagliato. Perché questo è un mondo malato e perverso. Perché se non si riescono a proteggere e a tutelare i bambini, allora una società non è degna di esistere né tantomeno di essere definita civile, e in questa inciviltà, barbaria umana, Giuseppe, Noemi, voi tutti bambini non avete nessuna colpa. A voi va il mio pensiero di affetto profondo, agli adulti va la mia vergogna, ho vergogna di loro e per loro. Che questo evento, come tanti altri casi di cronaca, ci facciano seriamente riflettere, che un mondo che non difende i bambini, non è un posto che può avere un presente e un futuro.
* foto tratta dal web
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