Diceva il buon profeta e maestro Pier Paolo Pasolini che il nostro è “ un paese senza verità e memoria”, ma ci insegna un altro maestro, Dario Fo che “la cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia.”
Anche da questi insegnamenti nasce il progetto di poesia e musica “Pietro Valpreda – Poesie dal carcere” Insieme alla musicista toscana Claudia Cusenza.
Il lavoro di registrazione ma anche poi live delle poesie di Valpreda insieme alla musica, anche per ricordare questa figura degl’anni 60’, 70’. Per non dimenticare il nostro passato, un passato ancora pieno di zone d’ombra e di poca verità. Dare voce alla poesie di Valpreda significa non dimenticare, ricordare, trasmettere alle nuove generazioni, e l’arte, la musica, la poesia sono canali e contenitori per eccellenza di memoria e di riflessione.
(…) ovunque tu ora sia,
urla la mia innocenza
alle nere ciminiere,
ai grigi casamenti di pietra.
Alle mura marmoree che racchiudono
i bianchi teschi dei morti,
urlala forte, affinché i clacson e le sirene
non sommergano la tua voce:
e sussurrala la mia innocenza, invece,
agli anemici fiori sui bordi delle strade
e agli uccelli e alle nubi, che volano in cielo.
Pietro Valpreda – Poesie dal carcere
lato a
A mia madre
Nada
Notte
L’interrogatorio
Il quartiere (cantata)
lato b
Terra e libertad
A Pino Pinelli
I vinti
Noi due
Testi Pietro Valpreda (Poesie dal carcere)
Voce Dale Zaccaria
Pianoforte, percussioni, fiati, sound effect Claudia Cusenza.
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